GEL PIASTRINICO

Isolare, moltiplicare ed attivare le piastrine nella maniera corretta ed efficace è un lavoro complesso.

Non tutti i preparati di PRP sono uguali: è necessario definirne le proprieta’, la formulazione ed ancor di piu’ accertarne la sicurezza biologica ed il potenziale riparativo. Inoltre e’ indispensabile definire un protocollo terapeutico che dia risultati riproducibili.

IL DOTT. SCALA opera nell’ambito di protocolli operativi e con modalita’ conformi al decreto ministeriale del 28 dicembre 2015 ( GU n° 300 ), che stabilisce essere 1.000.000 la concentrazione di piastrine di un PRP per ml per potersi definire tale. Il prelievo e la preparazione del PRP viene effettuato in ottemperanza alle linee guida del Centro Trasfusionale dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro, direttamente daI dirigenti medici del centro trasfusionale stesso.

Pochi sono i Centri autorizzati ad effettuare procedure col PRP.
Per avere una concentrazione terapeutica di fattori di crescita le piastrine devono essere concentrate fino ad essere circa 1.000.000 per ml. Il medico trasfusionista effettua la procedura di preparazione del PRP usando pipette e non siringhe, mantenedo tutto in un sistema chiuso, disaggregando le piastrine ogni qualvolta esse si aggregano, diluendo il PRP col PPP ( plasma povero di piastrine ) per ottenere la concentrazione da me indicata per ogni singolo caso.
Nel rispetto della normativa la centrifuga è certificata per la preparazione del PRP e non per la diagnostica cosi’ come le provette anch’esse preparate e certificate per il PRP.

PREPARAZIONE GEL PIASTRINICO

Protocollo di preparazione del Gel Piastrinico
Il paziente, il giorno prima dell’intervento, si deve recare presso il Servizio di Immunoemtologia e Trasfusionale ove viene sottoposto al prelievo di sangue che varia da 80 a 450 ml che viene immediatamente scomposto in globuli rossi e Plasma Ricco di Piastrine ( PRP ).
I globuli rossi vengono reinfusi al paziente mentre il PRP viene suddiviso in Plasma Povero di Piastrine ( PPP ) e Concentrato Piastrinico ( CP ). Il PPP viene immediatamente congelato a –80°; il CP viene conservato a –22° in agitatore continuo.
Dopo il congelamento il PPP deve essere posto a 14° per tutta la notte, con la sacca satellite attaccata, adottando la tecnica di sifonamento per la preparazione del crioprecipitato.
I controlli di qualita’ eseguiti sui prodotti finali devono indicare la presenza dei seguenti costituenti nel 75% delle preparazioni:

Concentrato Piastrinico
Conteggio delle piastrine assoluto: 60 per 10 elevato alla 9.
Leucociti residui: 0.2 per 10 elevato alla 9.
Quantitativo ml.: dipendente dall’indicazione chirurgica e dalle dimensioni del difetto osseo, al massimo 40 ml.

Crioprecipitato
Fattore VIII : 70 UI per 100 ml
Fibrinogeno: 140 mg/unita’.
Quantitativo: 10-20 ml. ( se sono indicati quantitativi maggiori diminuera’ percentualmente la quantita’ dei fattori presenti).

Per la preparazione vengono eseguite le seguenti fasi:
1. mettere il CP in una o piu’ capsule di Petri
2. aggiungere uguale quantita’ di Crioprecipitato
3. aggiungere 1cc di trombina autologa ogni 10 ml di soluzione CP-Crioprecipitato
4. aggiungere 1 ml di Gluconato di Calcio ogni 10 ml di soluzione CP- crioprecipitato.
5. mescolare ed amalgamare il tutto con una pipetta sterile per pochi secondi.
6. attendere 10-15 minuti circa fino alla formazione di un coagulo solido di fibrina.
Il prodotto deve essere utilizzato entro 8 ore dalla consegna e deve essere conservato a temperatura ambiente.

4. provette in acd centrifugate per estrarre il plasma piu’ ca gluconato per ottenere il coagulo poi ricentrifugato ed il surnatante e’ ricco di trombina in linea con gli standard europei di preparazione del sangue

Concentrazione ottimale di piastrine per ml nel PRP

Platelet count and GFs concentration